La fibra alimentare (o fibra dietetica) è l'insieme di quei carboidrati complessi (polisaccaridi, cellulosa, emicellulosa, lignine, silicati, inulina, oligosaccaridi) e di altre sostanze non immediatamente digeribili dall'uomo e perciò non assimilate dal nostro organismo. Per semplicità, si chiamano spesso "fibra" anche sostanze non fibrose di ballasto alimentare (ad esempio pectina). Pur non potendosi considerare un nutriente, la fibra alimentare esercita effetti di tipo funzionale e metabolico che la fanno ritenere una importante componente della dieta umana. Oltre che all’aumento del senso di sazietà e al miglioramento della funzionalità intestinale e dei disturbi ad essa associati (stipsi, diverticolosi), l’introduzione di fibra con gli alimenti è stata messa in relazione alla riduzione del rischio per importanti malattie cronico-degenerative, in particolare i tumori al colon-retto (in parte spiegata dalla diluizione di eventuali sostanze cancerogene e dalla riduzione del loro tempo di contatto con la mucosa), il diabete e le malattie cardiovascolari (in parte per una riduzione dei livelli ematici di colesterolo) (dati dal National Research Council, 1989). In considerazione dell’importanza della conoscenza del contenuto in fibra alimentare e delle sue componenti solubile ed insolubile per la valutazione differenziata del loro effetto biologico ed eventualmente per la finalizzazione di un loro possibile impiego, particolare attenzione va posta alle metodiche analitiche utilizzate per la valutazione del contenuto di fibra negli alimenti. Vi sono fibre solubili (ad esempio quelle di soia, avena, pectine, gomme, glucomannano) e insolubili (di grano e riso). Principali fibre solubiliAspetti nutrizionaliNonostante siano costituite da catene di zuccheri semplici, le fibre non possono essere digerite dall'uomo perché gli enzimi digestivi contenuti nello stomaco (α-glicosidasi, maltasi-isomaltasi, saccarasi) non riescono a scindere i legami che uniscono le molecole di glucosio (legame beta-glucosidico). La caratteristica di queste fibre è che fermentano nell'intestino grazie all'azione dei bifidobatteri, facilitano la formazione di gas (provocando flatulenza) e la diminuzione del pH (con formazione di acido lattico e acido acetico), aiutando a proteggere la flora intestinale dall'attacco di batteri patogeni. Poiché le fibre solubili hanno la caratteristica di assorbire l'acqua riducono l'indice glicemico degli alimenti, danno un lieve senso di sazietà e fanno aumentare la massa delle feci facilitando lo svuotamento dell'intestino. I nutrizionisti ne suggeriscono un'assunzione giornaliera, consumando quotidianamente verdura, legumi e frutta.
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