Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo con caratteristiche peculiari e distintive quali a) l'intenzionalità, b) la sistematicità, c) l'asimmetria di potere.
il bullismo coinvolge una quota significativa della popolazione studentesca, con differenze tra le diverse regioni, e riguarda sia i maschi che le femmine. Il bullismo decresce con il passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria, ma è presente ancora dopo i 14 anni e la gravità dei singoli episodi non diminuisce. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha attivato mediante questa direttiva: un sito web sul bullismo t dove si possono reperire materiali e strumenti operativi utili sia per i docenti che per studenti e genitori. Inoltre è stato attivato il numero verde 800 66 96 96 La ricerca sul bullismo a Milano Il campione comprende i dati di 59 plessi (33 elementari e 26 medie) per un totale di 10.513 alunni (5.426 maschi e 5.087 femmine) dei quali 4.406 delle scuole elementari (III, IV e V classe) e 6.107 delle scuole medie (I, II e III classe). L’età media del campione delle scuole elementari è pari a 9,5 anni, mentre per le scuole medie l’età media è pari a 12,6 anni. Agli alunni delle classi che hanno aderito alla proposta, è stato chiesto di compilare un questionario composto da tre parti:
Si sono effettuate delle rilevazioni anche di tipo qualitativo con alunni e genitori attraverso la metodologia dei focus-group Dall’analisi dei dati il bullismo risulta molto diffuso sia nelle scuole elementari che nelle scuole medie inferiori cittadine. Addirittura un bambino su due dichiara di subire, infatti, prepotenze durante la permanenza nella scuola elementare, mentre nelle scuole medie abbiamo un ragazzo vittimizzato ogni tre. Dagli studi compiuti nello scorso decennio sappiamo però che la gravità dei singoli episodi non diminuisce nel corso degli anni, come rilevano anche le cronache cittadine che riportano periodicamente i casi più gravi accaduti nelle scuole medie. La ricerca qualitativa mostra che quasi la metà degli insegnanti ha difficoltà a riconoscere atti di bullismo che accadono nella propria classe. Allo stesso tempo, anche i genitori evidenziano delle difficoltà sia nell’avere un dialogo con i propri figli sia nell’aiutarli a trovare modalità di intervento adeguate. Ritengono inoltre di essere tenuti poco in considerazione dai ragazzi stessi per quanto concerne gli insegnamenti educativi mentre, in caso di gravi situazioni di prevaricazione, accolgono spesso la richiesta di aiuto da parte dei figli quando ormai la situazione diventa insostenibile. L’azione dei genitori, a questo punto, segue spesso una logica di allontanamento e di espulsione. Quali considerazioni si possono fare? È necessario prevedere programmi di prevenzione in grado di promuovere capacità relazionali nel rispetto di sé e degli altri. In particolare, poiché il bullismo è più diffuso e meno grave nelle scuole elementari, è proprio in quest’epoca che è più utile avviare programmi di prevenzione per evitare che il modello di comportamento aggressivo, tipico del bullismo, diventi una modalità preferenziale di relazione tra i ragazzi.
Tratto da: Bullismo a Milano. Rilevazione del fenomeno del bullismo nelle scuole elementari e medie che hanno aderito al progetto “Stop al Bullismo”. A cura di Nicola Iannaccone, Federico Colombo, Stefania Di Domizio, Ilaria Veronesi. Spot su youtube: la giurisprudenza Materiale informativo |