Screenagers

I“Nati Digitali”, figli degli anni novanta cresciuti con il Word Wide Web, oggi hanno 16-18 anni e rappresentano una realtà nuova, con la quale si deve fare i conti. 

 «I ragazzini nati con Internet? Una generazione si può frenare o aiutare, ma la prosperità di un paese dipende da loro». Così afferma il prof. Michael Wesh, docente della Kansas University.

Negli ultimi tre mesi su YouTube è stato caricato «più materiale video di quanto sia stato mai diffuso via etere da tutti i maggiori network televisivi insieme».
E l`88% di questo materiale è rappresentato da contenuti nuovi e originali, la maggior parte dei quali creati da gente che fino a ieri era considerata l`«audience» dei programmi televisivi. È la generazione dei «Nati Digitali», una realtà nuova che va capita perché porta con sè straordinarie potenzialità, ma anche grandi rischi, questa la posizione di Derrick de Kerckhove, massmediologo ed erede di Marshall McLuhan.

I Nati Digitali, spiega de Kerkhove, sono sempre connessi ad Internet, con il PC o il telefonino. In Corea il 51% dei bambini tra due e cinque anni usa Internet. È una generazione che si confronta con quella degli Immigrati digitali, coloro, cioè, che sono nati prima di Internet e che faticano a comprendere una realtà che per giovanissimi e adolescenti è invece naturale, scontata. Secondo lo studioso, stiamo arrivando a un immaginario oggettivo: «lo schermo è diventato il punto privilegiato d’ingresso per la mente dei Nati Digitali (gli 'screenagers') che si spostano letteralmente in rete, e c'è un’evidenza neurologica di differenze tra chi usa Internet e chi no. Hanno anche future maggiori potenzialità sul lavoro». «I Nati Digitali – ha spiegato – sono 'multitasking', possono cioè fare più cose contemporaneamente. Sono transculturali, globali e aggreganti virtualmente. Per l’Italia una delle decisioni da prendere urgentemente è quella di occuparsi di loro, capirli, aiutarli, aprire l’accesso a Internet e non chiuderlo».

 

Dal Convegno: "I nati digitali: una generazione senza avi", Roma, 28 Novembre 2008

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