Nelle linee di indirizzo nazionale è scritto quanto segue: La Commissione mensa scolastica, quale organo di rappresentanza può svolgere: • ruolo di collegamento tra l’utenza, il Comune/scuola paritaria e la ASL, facendosi carico di riportare i suggerimenti ed i reclami che pervengono dall’utenza stessa, • ruolo di collaborazione nel monitoraggio dell’accettabilità del pasto e delle modalità di erogazione del servizio anche attraverso schede di valutazione, opportunamente predisposte. E’ auspicabile l’evoluzione del ruolo della Commissione mensa anche quale interlocutore/partner nei diversi progetti/iniziative di educazione alimentare nella scuola, mirando alla responsabilizzazione dei suoi componenti ai fini della promozione di sane scelte alimentari fra tutti i genitori afferenti alla scuola. Operatività e funzionalità della commissione mensa vanno definite da un regolamento locale, redatto dal Comune, che ne fissi le linee di intervento e definisca i rapporti tra la Commissione stessa e gli enti istituzionali nelle diverse singole realtà. Purtroppo in alcune realtà le commissioni mensa non esistono, ed è anzi molto difficile avviarne l'attività. Riportiamo l'esperienza di un piccolo paese delle Marche. Un genitore ci ha raccontato quanto segue: "La commissione mensa : che impresa! Cosa mangiano, e come mangiano i nostri bambini a scuola? Chi controlla la qualità del cibo della mensa scolastica? Che possibilità abbiamo noi genitori di controllare quello che mangiano i nostri figli per anni ? Da questi interrogativi emersi in una riunione del consiglio d’istituto abbiamo capito che il servizio offerto dalla mensa non era gradito nemmeno dalla metà dei docenti che ci pranzavano, e che così era da anni . Vista la situazione gli unici che potevano difendere i bambini dalla mensa che non funziona eravamo noi genitori costituendo una commissione mensa al fine di controllare la situazione. Dopo esserci informati che non esiste un regolamento nazionale valido , ma sono i singoli comuni che debbono crearne uno ed approvarlo con una delibera in consiglio comunale. Circa due mesi sono stati impiegati nell’informare i genitori e a raccogliere firme per presentare la richiesta , che e’ stata da me protocollata all’attenzione del Sindaco e dell’assessore alla pubblica istruzione , alla fine di febbraio 2010 . Ha fronte di queste richieste l’unica cosa fatta dall’amministrazione comunale , che neanche si e’ degnato di rispondere a noi genitori e’ stato di aggiornare il menù , dopo circa 10 anni di attività del vecchio. Passano altri mesi e ancora nessuna risposta. Arriva una sera di luglio , ed incontrai ad una cena l’assessore che gli protocollai 5 mesi prima la richiesta per costituire la commissione mensa ,e nacque un acceso dialogo. Arrabbiato del fatto che nemmeno ci risposero , ed anziché aggiornare il menù avevano fatto una rotazione delle varie pietanze cambiando il giorno di somministrazione. Nel frattempo i disservizi erano continuati con qualche bambino che non gli veniva nemmeno dato il primo piatto perché era finita la pasta, e tanti altri episodi. Alla fine del diverbio l’assessore prese atto del problema mensa e disse che se ne occupava lui , ma era da crederci ? La rabbia che mi restava da questa esperienza era tanta , nessuno si preoccupava dei nostri figli, la scuola più di tanto non poteva fare, perché il servizio era stato affidato dal comune a una ditta esterna con appalto . Inaspettatamente quando le speranze erano perdute ad un consiglio comunale di fine novembre , l’amministrazione comunale approvò il regolamento per la commissione mensa. Forse se non incontravo l ‘assessore a quella cena , non avevamo la commissione mensa perché e’ stata in quella occasione che l’assessore ha capito l’importanza della mensa , questo e’ quanto ha riferito in fase di approvazione . Per noi genitori una bella soddisfazione per aver ottenuto un’ organo di controllo per tutelare i nostri figli , che in questo periodo ne hanno particolarmente bisogno ." |