In questo report si indaga come viene percepita la qualità degli alimenti serviti nell’ambito della ristorazione scolastica e fino a che punto tale percezione, che influenza l’opinione pubblica sulla qualità del servizio, rispecchia la qualità reale dei pasti serviti. L’ obiettivo è quindi quello di delineare le relazioni tra qualità reale e percepita dei pasti nel settore della ristorazione scolastica sostenibile. Si sono presi in esame gli elementi di conoscenza di un campione di 7.500 utenti (circa 6.500 alunni e 1.000 adulti) inerenti la qualità/sostenibilità dei prodotti, gli elementi del servizio estranei al cibo (qualità del rapporto con il personale, caratteristiche dell'ambiente di consumo), il livello di soddisfazione verso il servizio e i margini di miglioramento possibili/necessari. Dal presente studio emerge un soddisfacente livello di conoscenza e di sensibilità, oltre che nei confronti dei consueti aspetti nutritivi e sensoriali, verso le componenti della qualità del cibo di valore aggiunto (biologico, filiera corta, stagionalità, commercio equo-solidale, provenienza, ecc...). Si segnale invece una certa distanza comunicativa che separa la gestione del servizio dall'utenza che ne fruisce. Gli utenti non sono sufficientemente consapevoli delle caratteristiche significative del servizio erogato dalle mense scolastiche, aspetto che, di conseguenza, richiede investimenti educativi volti alla promozione di un atteggiamento collaborativo tra utenti e fornitori. STUDIO SULLA DIFFERENZA TRA QUALITÀ REALE E QUALITÀ PERCEPITA SECONDO GLI UTENTI DELLA RISTORAZIONE SCOLASTICA Roberto Spigarolo, Giorgio Donegani, Giulio Giorgi DiProVe, Università degli Studi di Milano, Sezione Agronomia |